L’evoluzione del carretto siciliano in ottica futuristica grazie al Product Service System Design. I risultati di tre giorni di workshop ed una mostra per raccontare un oggetto iconico e le sue possibili trasformazioni e applicazioni in una città, come Palermo, in continua trasformazione.
In occasione della decima edizione della manifestazione I-Design, nell’ambito del progetto Trinacria Bike Wagon (TBW), finalizzato alla rivitalizzazione e reinterpretazione del carretto siciliano è stato organizzato dal 14 al 16 Ottobre 2022 presso la sede dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, il workshop gratuito di co-progettazione tra aziende, designer e studenti, dedicato al Product Service System Design (PSSD) applicato al carretto, per mettere a fuoco il concept che costituirà il core business della start up TBW.
Pensando alle tradizioni siciliane una delle prime cose che certamente viene in mente è il tipico carretto, orgoglio e manifesto del folklore isolano. È questo il punto di partenza i gruppi di studenti che hanno partecipato alla sfida lanciata all’interno del progetto Trinacria Bike Wagon, con un obiettivo ben preciso: proporre una rivisitazione funzionale del carretto in un nuovo prodotto o un servizio (rimorchio per biciclette, sistema per il trasporto di turisti, mezzo ed esperienza per la distribuzione e degustazione di street food, etc.), mantenendo intatti i canoni estetici e gli aspetti decorativi della tradizione artigiana, con la possibilità di sfruttare tecniche progettuali e costruttive di ultima generazione (modellazione CAD, reverse engineering, stampa 3D) e materiali diversi dal tradizionale legno.
Al workshop hanno partecipato 70 studenti di diversa formazione, tra cui gli allievi dell’Accademia di Belle Arti, gli alunni del Liceo Artistico Catalano, artigiani, architetti, designers e creativi.
Il workshop pensato come momento di indagine capace di restituire possibili soluzioni su tre aree specifiche: gioco, food e abitare la prossimità, è stato coordinato da Agnese Giglia (docente ordinario di Design presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo), e Luca Fois (docente del POLI.Design di Milano), e tenuto da un collettivo creativo composto da aziende e designers di rilievo internazionale con il supporto dei tutor e la supervisione di Giorgia Turchetto, Monica Guizzardi, Delia Di Bona, Francesco Belvisi come mentor e facilitatori.
Tra i designers e le aziende che hanno partecipato all’evento: Luca Fois docente presso la Scuola del Design del Politecnico di Milano nel corso Product Service Systems Design – Design per il Sistema Prodotto, membro italiano del Network MEDes (Master of European Design), tiene workshop e lezioni in Cina, Malesia e in altri paesi; Bernardo Corbellini fondatore, dello studio ToyBee attivo a Milano dal 2011, docente del Master in Kids&Toys Design di POLI.design; Mauro Olivieri Studioso e progettista di Brand dei Sistemi Territoriali e comunicazione legata al territorio, Membro e coofondatore della commissione food design nazionale ADI; Maria Paula Muñoz Product Design Engineer specialista in Design management presso l’Università EAFIT in Colombia), Project Manager per la categoria Puzzle in Ravensburger; Francesco Mannino, PhD in storia urbana, co-fondatore dell’impresa sociale Officine Culturali di Catania, consulente di Compagnia di San Paolo e di Fondazione Edison Orizzonte Sociale per l’accompagnamento di progetti di contrasto a base culturale delle diseguaglianze sociali; Stefano Gandolfi, fondatore di Italtrike, una società veneta di giocattoli specializzata in prodotti atti a sviluppare la motricità infantile; Francesca Italiano architetto esperta in processi di rigenerazione urbana, insieme a diversi soci ha realizzato Cre.Zi Plus, nell’ex Mensa Ducrot, all’interno dei Cantieri Culturali alla Zisa; Lucia Lauro lavora nel settore dei servizi sociali ed è tra le fondatrici di Cotti in Fragranza, un laboratorio per la preparazione di prodotti da forno di alta qualità, nato nel 2016 all’interno del carcere minorile Malaspina di Palermo; Andrea Valenti esperto in green economy e sostenibilità è tra i fondatori di E-store Evolbike, azienda rivolta alla vendita al dettaglio e all’ingrosso di mezzi per la mobilità sostenibile.
Al fine di lavorare sul re-design del carretto si è pensato ad (anche) ad un percorso formativo/laboratoriale suddiviso su 3 workshop.
“Il percorso di questi 3 workshop nasce – come ci raccontata Agnese Giglia docente dell’Accademia di belle Arti di Palermo – dalla necessità di re immaginare quale funzione possa avere il carretto oggi all’interno delle nostre comunità, tra l’altro fortemente segnate dalla Pandemia. A partire dunque dalle sue funzioni storiche (mezzo di trasporto per la vendita di beni, di comunicazione e di status, attorno a cui si creavano scambi di beni e affari e attraverso cui si narravano storie) e in considerazione del forte bisogno di socializzazione e aggregazione espresso oggi dalle nostre comunità, si è pensato ad un percorso di tre 3 workshop incentrato su 3 temi centrali per la socializzazione: gioco, food e prossimità, con l’obiettivo di arrivare alla definizione di un carretto che sia un sistema di servizio e prodotto, sostenibile dal punto di vista sociale, ambientale ed economico”.
Il primo Workshop realizzato è stato proprio sul PSSD (Product & Service System Design), ossia sulla definizione del concept di questo carretto siciliano contemporaneo, e sono stati scelti 3 tavoli/contesti su cui declinare questo concept: il gioco, il cibo, la prossimità.
Durante questo primo workshop, i 3 tavoli, diversi per settore di riferimento hanno sin da subito manifestato grandi connessioni tra loro nella visione dell’oggetto:
1) Il carretto diventa nuovamente un Elemento cruciale di engagement tra i suoi contenuti e le persone. Questo carretto porterà cose a qualcuno (siano esse cibo, gioco, eventi culturali, libri) ma in realtà porterà anche qualcuno alle cose, ai contenuti appunto, proprio come avveniva una volta: il carretto comunicava e raccontava, allora come oggi.
2) Il carretto sarà un Format: una struttura oggetto unica che si potrà modificare con degli accessori o dei decori, ad esempio, e che permetterà quindi di essere al tempo stesso locale e globale, “declinabile fin dove ci porta il sogno” come dichiara Luca Fois docente presso la Scuola del Design del PoliMi.
3) Il carretto sarà sostenibile in termini produttivi, economici ed evocativi. Creerà attorno a se un sistema sostenibile anche grazie alle declinazioni e alle connessioni che si potranno creare tra gli elementi pittorici e lignei tradizionali e le nuove tecnologie. Una sapiente azione di rinnovamento che si basa sulla moltiplicazione delle attività, sull’incremento di nuove cose realizzabili, con nuove funzioni che possano durare nel tempo. Un’opportunità anche per la crescita tutti gli artigiani tradizionali o per i nuovi artigiani che attorno questo nuovo sistema potranno sviluppare, a loro volta, nuovi business.
Il workshop ha offerto ai partecipanti la possibilità di sviluppare una visione olistica e integrata della progettazione attraverso un percorso interdisciplinare svolto in un contesto multiculturale, mettendo in atto un metodo progettuale, capace di individuare opportunità e sviluppare soluzioni creative secondo una metodologia che spazia dalla ricerca etnografica al posizionamento strategico, lavorando in team multidisciplinari e potenziando le proprie capacità di auto imprenditorialità.
Il prossimo appuntamento a dicembre con il secondo workshop sulla Comunicazione, ossia sulla definizione della Brand strategy del carretto e il terzo, a gennaio 2023, sarà sulla pre-prototipazione dell’oggetto e dell’intero sistema. Quindi un percorso che parte dal Conecpt, continua con la Brand Identity e con il Business model e quindi arriva a definire l’oggetto: un sistema olistico fatto di prodotto e di servizio in cui il primo, l’oggetto, è una della componenti.
Il progetto “Trinacria Bike Wagon design, nuove tecnologie e formazione-lavoro di giovani creativi per l’inclusione sociale e il rinnovamento della tradizione artigianale” è realizzato dall’Associazione Lisca Bianca nella sua sede Scalo5B presso la Fiera del Mediterraneo ed è sostenuto con il contributo di Fondazione CON IL SUD, Associazione Osservatorio Mestieri d’Arte – Oma, con la Partnership di: Sguardi Urbani, Tan Panormi, YAM s.r.l., Centro Studi Opera Don Calabria, e della Regione Sicilia.
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